D A N C E    V I S U A L    U R B A N   A R T

I N N P R O G R E S S C O L L E C T I V E

 

toPRAY

 

" Chi conosce il potere della danza abita in Dio". Rumi'

 

Esiste un momento per ognuno, a partire dal quale si impara a guardare dentro sé stessi: esiste anche una costante che chiamiamo T, per la quale quel momento è intimo e individuale, riferito al singolo, non moltiplicabile e non tramandabile.

Sono solo i propri occhi ad esercitare quella visione. La costante T è un numero trascendente.

toPRAY non parla della costante T, ma racconta il punto di vista dal quale si osserva.

toPRAY è un corridoio: a volte per arrivare all'animo umano il percorso è lungo e stretto. Altre volte l'uomo contemporaneo non trova il tempo per scegliere le strade complesse, per attraversarle il tempo che si impiega corrisponde alla costante T.

Siamo esseri umani? Si dice che 'possediamo un'anima'. Attraversiamo i simboli che nella storia abbiamo attribuito a quello che non riusciamo a vedere, per dare alla vita un valore diverso, per riconoscere oltre la FORMA un diverso livello.

" E la nostra anima, dice, è formata dalla tetrade, cioè: mente, conoscenza, opinione, senso; donde proviene ogni arte e scienza, e per la quale essi stessi sono forniti di ragione." Pitagora

Cosa vuol dire 'pregare' ?

Cerchiamo una risposta in ogni AZIONE. Forse l'agire stesso è un atto di culto: l'uomo contemporaneo agisce sul corpo traendone un culto.

Cerchiamo sempre una risposta, domandandoci se alla fine siamo un'anima che possiede un corpo.

Se quello che abbiamo di più sacro è l'immaginazione attraverso cui riusciremo ad identificare l'anima nel corso della vita.

" Potete scrollare il capo, sorridere, farvene beffe o distogliere lo sguardo, ma questa mania del ballo dimostra che l'uomo dell'era delle macchine, con il suo immancabile orologio da polso, e il cervello in costante fermento per il lavoro, le ansie e i calcoli ha lo stesso bisogno di ballare degli uomini primitivi. Anche per lui la danza era vita su un livello diverso". Curt Sachs

toPRAY è uno spettacolo in cui le danze urbane si mescolano a gesti con-temporanei, producendo una danza fuori dagli schemi, dal tempo.

La scrittura coreografica attinge da calligrafie multiculturali, risultando un linguaggio universale: come il racconto dell'anima dell’uomo.

"toPRAY è un percorso umano costruito e vissuto con alti e bassi, analogamente al per- corso di crescita di un uomo. A noi danzatori sono state poste più domande, alle quali abbiamo risposto con gesti e movimenti; erano domande che contenevano concetti complessi, personali. Ma oltre all'intenso valore emotivo dei momenti personali in principio, c'è un'intimità particolare, tra noi danzatori sulla scena e il coreografo, nei momenti di estrema rigorosità coreografica, di cui è caratterizzato lo spettacolo in tutta la sua durata."

Elia Pangaro, 18 anni

 

"In fase di costruzione, la ricerca personale è stata sviluppata in seguito a richieste singole e particolari da parte del coreografo, che spesso mi hanno messo in difficoltà, scaturendo emozioni, pensieri sulla vita ed esperienze personali, riportandole poi in danza. In questo spettacolo vivo un percorso intenso, che parte da un punto tangibile fino ad arrivare all'astrattezza dell’anima, per far uscire poi la propria essenza. Pregare è forse vivere semplicemente, essere devoti a qualcosa, che nella mia vita è la danza."

Mattia Maiotti, 22 anni

 

"toPRAY racchiude in se’ un vocabolario gestuale generato da differenti metodologie di costruzione: in parte pensato, prestabilito, tagliato e cucito totalmente dal coreografo su noi danzatori, in parte ha previsto e ci ha impegnato in fasi di elaborazione individuale, in base a domande, frasi, concetti e richieste."

Luca Calderini, 28 anni

 

"toPRAY rappresenta una precisa e preziosa fase della mia vita, ovvero il percorso che ha iniziato a condurmi verso quello che significa essere una donna.
Nella mia danza cerco di raccontare questo e vorrei arrivare a colpire il cuore delle perso- ne che mi guardano; credo profondamente che questo spettacolo eserciti un forte potere in chi lo guarda, perché lo avverto io che invece lo danzo."

Jenny Mattaioli, 20 anni

 

 

toPRAY

atto unico 50'

coreografia di Afshin Varjavandi

interpreti Luca Calderini Mattia Maiotti Jenny Mattaioli Elia Pangaro

disegno sonoro Angelo Benedetti

disegno luci Fabio Galeotti

foto Costanza Coloni

 

incinnprogresscollective@gmail.com